Perchè e quando rivolgersi ad uno psicologo


Per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri

Molte persone nell’arco della loro vita attraversano momenti e periodi difficili. Ciò è assolutamente normale. Ad un certo punto però ci si rende conto che da soli non se ne può uscire, provando un senso di impotenza e sfiducia. E’ proprio in questi momenti che bisognerebbe rivolgersi ad uno psicologo. Andare dallo psicologo non significa essere un fallito. Significa riconoscere che le strategie messe in atto per affrontare un problema probabilmente non erano adeguate e l’aiuto di un esperto può essere utile per trovare soluzioni alternative. Lo psicologo è una figura professionale che ha il compito di aiutare chi attraversa un periodo difficile e problematico avendo delle approfondite conoscenze sul funzionamento mentale.
I motivi per cui ci si può rivolgere ad uno psicologo possono essere tanti: per il desiderio di migliorare la propria qualità di vita; per comprendere perché determinate emozioni sono troppo eccessive e disfunzionali (ansia, tristezza, rabbia ecc.); per i sintomi derivanti dal senso di abbandono conseguente alla perdita di una persona cara (per lutto o per la separazione dal partner);  per problemi relazionali (fobia sociale) ecc.
In definitiva ci si rivolge ad uno psicologo perché ci sono dei momenti in cui ci si sente come in un vicolo cieco, con la speranza che con l’aiuto di un esperto si ritrovi la strada perduta. L’obiettivo dello psicologo è operare “per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri” (art. 3 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani)